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Intro tratta da The Pill:
Edito
by Davide Fioraso
Mi ero ripromesso di archiviare termini come “pandemia” e “Covid19″. Ma l’emergenza ancora attuale continua a condizionare la nostra esistenza e il nostro modo di vivere la vita all’aria aperta. Ad aprile del 2020, quando non potevamo immaginare questo lungo scenario, era apparso un articolo su Time con un titolo senza mezzi termini: “Want to stop the next pandemic? Start protecting wildlife habitats.” Era un riferimento diretto ad una catena ben nota e consolidata: domanda dei consumatori – deforestazione – perdita di habitat selvatico – maggiore contatto umano con i serbatoi di malattie animali – zoonosi – epidemia.
Quasi la metà delle malattie che sono passate dagli animali all’uomo dopo il 1940 possono essere ricondotte a cambiamenti nell’utilizzo di suolo, come deforestazione o agricoltura intensiva. SARS, Ebola, West Nile, Lyme, Zika, MERS non sono che singoli sintomi di una disfunzione ecologica generale creata dall’uomo. L’assalto agli ecosistemi che ha permesso al Covid19 di proliferare è andato ben oltre i mercanti che cacciavano e vendevano fauna selvatica rara.
Data la dipendenza di così tanti settori della società umana dalla natura e dagli ecosistemi, i piani di ripresa che si concentrano su una transizione verso economie favorevoli alla biodiversità sono destinati a creare condizioni di vita con meno rischi. La scorsa primavera, al Global Biodiversity Festival, Marco Lambertini, direttore generale del WWF, ha riassunto chiaramente le azioni necessarie: “Stabilizzare il clima e la perdita di biodiversità per vivere in armonia con la natura dovrebbe essere la priorità numero uno”. Ciò richiederà un cambiamento epocale nel modo di pensare. Con 44 trilioni di dollari di valore economico dipendente dalla natura, la metà del PIL mondiale, Lambertini prevede una rivoluzione culturale che metta al centro l’idea che la natura non è solo bella, ma indispensabile.
Gli scienziati concordano che esiste una sola via da seguire: fermare questa perdita. Un obiettivo elevato che richiederà la partecipazione non solo dei governi, ma dei 7 miliardi di persone sulla terra, per sfruttare la volontà indotta dalla pandemia di migliorare le nostre prestazioni nella protezione della biodiversità. Se lo sforzo diventa globale, è destinato a ridurre la probabilità di epidemie più gravi. Dati gli attuali contesti politici, e l’ortodossia di un’economia über alles, tuttavia, anche le minacce dirette all’esistenza umana offrono solo fugaci e irritabili appelli all’azione collettiva. Non ci resta che trattenere il fiato.
Cosa troverai nelle pagine di The Pill?
We the Power
Siamo circondati dall’energia, ma ci siamo mai chiesti da dove provenga? Le comunità energetiche producono e consumano energia in modo sostenibile ed etico, ed è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare una delle infinite sfaccettature della crisi climatica.
Aosta E-dventure
Curve fluide dopo veloci svolte, sentieri che attraversano foreste sempreverdi incontaminate, tratti di terriccio sabbioso. La Valle d’Aosta è il palcoscenico di un’avventura su due ruote alla scoperta di montagne, rifugi e tutto quello che quest’area può offrire.
Bally Peak Outlook’s 8X8000M Expedition
La spedizione 8X8000M di Bally Peak Outlook ha liberato dai rifiuti quattro cime dell’Himalaya, rendendo al tempo stesso omaggio alle comunità locali con una serie di documentari. Fulcro della spedizione sono stati i campi base, le zone vittime del maggiore inquinamento.
Wild Women Running
Una corsa nata tra amiche cresce fino a diventare una comunità tutta al femminile che conta più di 600 membri. L’obiettivo è aumentare la fiducia nella capacità delle donne e spingerle ad affrontare le sfide sia sui sentieri che nella vita personale senza paura.
Hannes Namberger
Hannes Namberger ha 31 anni e ama correre in montagna. Dal sud della Germania, al confine con l’Austria, ha sempre avuto il parco giochi perfetto a due passi da casa per praticare le tante attività outdoor che ama: trail running, mountain bike, ma anche sci alpinismo.
Peter Moser Aurai
Radici altoatesine scritte nel cognome, un figlio d’arte delle montagne, un autodidatta. Peter Moser è uno spirito selvatico, un puro. Una persona autentica, una forza della natura che vive la montagna come un viaggio d’esplorazione dell’anima e della natura incontaminata.
Il Sentiero del Viandante
Un percorso che si snoda sulla sponda orientale del Lago di Lecco, il modo migliore per cogliere i primi sintomi di rinascita della natura. Il sentiero permette anche di avere un chiaro panorama sulla flora lariana e sulle prelibatezze e primizie che la stagione porta con sé.
Can you hear me?
Ad agosto 2020 Simon Gietl ha realizzato finalmente un sogno: completare “Can you hear me”, una via di 20 tiri sulla parete ovest della ripida Cima Scotoni. Due anni di preparazione e numerosi tentativi l’hanno infine portato a rispettare la promessa fatta all’amico Gerry Fiegl.
Don’t stop me now
È suo il nuovo record femminile di salita con le pelli in 24h. A marzo Martina Valmassoi ha percorso non-stop i 17.645 metri di dislivello del circuito di salita e discesa del Monte Agudo, in Auronzo di Cadore, siglando così un nuovo record proprio sulle vette di casa.
Braille Mountain Initiative by Tyson Rettie
Prima di diventare cieco, Tyson Rettie era una Guida Alpina, eli-soccorritore e professionista delle valanghe del Canada. La sua vita è cambiata sotto molti aspetti tranne uno: non ha mai smesso di fare sci alpinismo nella natura incontaminata e di scalare le montagne.
Deosai
Sei italiani, con gli sci, attraverso l’altopiano del Deosai, Pakistan, per la prima volta in inverno. Lo scopo è quello di aprire le porte a nuove frontiere turistiche, creando lavoro e destagionalizzando la frequentazione delle valli pakistane.
Woodvivors
“Woodvivors – L’Italia a passo di mulo” è un progetto nato nel 2016 da un’idea di Francesco Lanzino. L’impresa lunga 2500km vuole raccontare il mondo contadino e la sua lotta per la sopravvivenza, raccogliendo testimonianze tra chi ha condotto una vita semplice ma piena di sacrifici.
Leave the kids alone. In nature.
Un lockdown improvvisato a Livigno che si trasforma in un’insegnamento per essere viventi di ogni età, per bambini, adulti e ancor di più genitori. Immergersi nell’ambiente e nella natura per imparare ad osservare anziché superficialmente guardare.
Trail is freedom, trail is power. And it’s for everyone.
Najla, Timothy e Francesco sono tre atleti con caratteristiche diverse ma accomunati da un’unica grande passione, il trail running inteso come disciplina aperta a tutti, un modo per condividere un’esperienza e trasformare l’ambiente circostante nel proprio parco giochi.
Eva Toschi
Tutta la vita di Eva Toschi è costruita intorno a un vertice: la montagna. Ha lasciato la città per girare le Alpi in furgone, scalare, sciare, correre il più possibile. Adesso vive in una baita e quando non è in giro a mettersi in gioco si siede davanti ad una tastiera e scrive.
Cesare Maestri
Un ingegnere immerso nelle Dolomiti di Brenta con una grande dedizione verso la corsa in montagna. Un grande impegno nei confronti dell’ambiente e la voglia di trasmettere ciò che lo appassiona. Cesare Maestri ci racconta dei suoi sentieri ed i suoi pensieri.
Millet 100 years
La storia di Millet è innanzitutto una storia di famiglia e nel 2021 festeggia il suo primo centenario. 100 anni di amore per la montagna e di impegno per la sua salvaguardia. 100 anni spesi a incoraggiare ognuno di noi a superare sé stesso, senza arrendersi mai.
All in
Considerata la la Squaw Valley d’Italia, Varese è oggi una delle zone italiane più calde per quanto riguarda running e trail running. C’è fermento, ci sono personaggi e ci sono sentieri. Ce li racconta Manuel Crapelli, il local di riferimento di questa cricca di corridori.
Yari Ghidone – Bisogno di libertà
Yari Ghidone è un nomade moderno. Ha fame di cose vere, naturali, primordiali. Vive al di fuori delle convenzioni sociali, lontano da quelle metropoli e contemporanee prigioni dove il conformismo borghese diventa pensiero unico. Dove conta apparire, non essere.
The Finishers: a talk with Alexis Berg
Cosa serve per finire la famosissima Barkley Marathons? Chi sono quelli che ce l’hanno fatta? Cosa hanno capito o cosa avevano più degli altri? The Finishers, il nuovo libro del fotografo Alexis Berg, racconta la storia di quei pochi che ci sono riusciti.
Cover esclusiva di Federico Epis, per il centesimo anniversario dalla fondazione di Millet “A family story, a mountain story.”
Fonte e Immagini: The Pill